Gorgone da Siracusa

Superba scultura in terracotta, modellata e dipinta a mano con particolare attenzione al dettaglio e seguendo le antiche tecniche greco-romane.

Viene qui raffigurata la Gorgone Medusa in corsa, con il cavallo alato Pegaso, sua creatura, sotto il braccio. Il bassorilievo è liberamente ispirato alla lastra fittile un tempo in opera nel santuario di Atena a Siracusa  (VII secolo a. C.) e ora conservata a Siracusa, Museo archeologico Nazionale “Paolo Orsi”.

Figlia di Ceto e di Forco, titani del mare, Medusa poteva pietrificare chiunque incrociasse il suo sguardo: secondo il mito, venne decapitata da Perseo, che utilizzò poi la sua testa per distruggere il mostro marino che minacciava la principessa Andromeda, di cui diventerà poi lo sposo.

Della Gorgona dice il celebre scrittore Italo Calvino, nelle sue Lezioni Americane:

 "In certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra (...) Era come se nessuno potesse sfuggire allo sguardo inesorabile della Medusa. L'unico eroe capace di tagliare la testa della Medusa è Perseo, che vola coi sandali alati, Perseo che non rivolge il suo sguardo sul volto della Gorgone ma solo sulla sua immagine riflessa nello scudo di bronzo. (….) Il rapporto tra Perseo e la Gorgone è complesso: non finisce con la decapitazione del mostro. Dal sangue della Medusa nasce un cavallo alato, Pegaso; la pesantezza della pietra può essere rovesciata nel suo contrario; con un colpo di zoccolo sul Monte Elicona, Pegaso fa scaturire la fonte da cui bevono le Muse. In alcune versioni del mito, sarà Perseo a cavalcare il meraviglioso Pegaso caro alle Muse, nato dal sangue maledetto di Medusa."

Grazie alla cottura in forno ceramico alla temperatura di circa 1000° C, la Gorgone da Siracusa può esser collocata anche in ambienti esterni e  mantenere inalterati i suoi colori e suoi tratti nonostante neve, sole e gelo.